29/01/2017

 

Anno nuovo e tanti mezzi nuovi, con tanta voglia di fare un giro per il rodaggio! Destinazione Madonna del Ghisallo!

Cari Amici sadvini, eccomi qui a commentare con piacere la prima uscita che ci vede impegnati a fine gennaio , e piu’ precisamente il 29 , ma come e’ nel nostro stile , non ci facciamo intimidire dalle basse temperature, anche perchè complice un pallido sole che sembra scaldare non solo i motori, ma anche la giornata; si parte.
Il ritrovo, dopo un giro di telefonate e messaggi, e’ a casa mia! Nova Milanese, ridente cittadina a nord di Milano eh eh eh . Si presentano all’appello in ordine di arrivo, il nonno, con il suo nuovo fiammante Vstrom 650 color ciliegia, o comunque rosso intenso, Eugenio, con la magnifica Kawa 1400 silenziosissima moto dalla potenza straripante, e poi insieme Ivan, e Edo, con le sospirate e sempre desiderate BMW RT. E poi io , con la mia Vstrom 650 grigia, a chiudere , momentaneamente, questo cambio epocale, che ci ha visto passare dal mitico ciccio , alle moto.
A salutarci Grazia, che infreddolita ci vede partire per quella che doveva essere la nostra destinazione – Como.
Durante il percorso , in superstrada MI-CO, in prossimità’ di Erba , cambio di rotta . Puntiamo verso la Madonna del Ghisallo. Tornanti poco impegnativi e curve ci vedono arrivare infreddoliti . Parcheggiamo i nostri mezzi sul piazzale, commentando le virtu’ di ognuna delle nostre nuove moto. Caratteristiche e innovazioni a confronto. Ma il freddo pungente richiama una cioccolata o un punch caldo. Entriamo al bar, e subito un tepore ci accoglie.. Finalmente… passiamo una bella mezz’ora, e le temperature interne salgono, quasi al limite. Ci voleva…. Prima di riprendere le moto, e cominciare il rientro a casa , facciamo una obbligata, per bellezza e curiosita’, tappa nella chiesetta. 
Da molti decenni vi è tra i campioni del ciclismo (soprattutto italiani, ma non solo) l’usanza di donare propri cimeli al Santuario del Ghisallo: tra questi vi sono ad esempio le biciclette usate da Bartali, Coppi e Merckx nelle loro vittorie al Tour de France, la bici speciale usata da Moser per il record dell’ora, e diverse maglie rosa, gialle e iridate.

Negli anni novanta questi cimeli erano ormai tanto numerosi da non trovare più posto nella piccola chiesetta: è stato perciò ideato il progetto di un Museo del ciclismo, da erigere a fianco del santuario. A presiedere il comitato per la realizzazione del museo è stato chiamato Fiorenzo Magni. Il museo è stato inaugurato il 14 ottobre 2006, in occasione del Giro di Lombardia, con una cerimonia alla quale hanno partecipato diversi campioni del presente e del passato. Sempre pieno di fascino e di ricordi. Inoltre ricordiamo che il panorama che si vede e’ di tutto rispetto.

Ma il tepore assorbito , comincia a “evaporare”, e il freddo, visto anche il pallido sole, comincia a rifarsi sentire. Inoltre alcune strade presentano manti di asfalto apparentemente solo bagnati, ma cosi’ non e’. Infatti in alcuni punti si intravedono degli strati superficiali di ghiaccio. Con la massima attenzione ci rimettiamo in sella e iniziamo il percorso verso casa. Non vi nascondo che qualche preoccupazione l’ho avuta, e man mano che i punti d’ombra si facevano sempre piu’ frequenti, qualche palpitazione in piu’ arrivava. Solo all’ arrivo sulla MI- LECCO, mi sono tranquillizzato. Pensando di essere il solito pauroso, vengo a scoprire che anche i miei compagni di viaggio, con casco a visiera alzata, avevano gli occhietti spaventati…. Vuoi il pericolo, vuoi i mezzi nuovi, e la paura di combinare dei guai alla prima uscita, e’ stato parere comune che siamo stati bravi e attenti, e fortunati.. Per me un ottimo e adrenalinico battesimo – Abbiamo imboccato la strada del ritorno e dopo i consueti saluti , abbiamo preso la strada che portava a casa.

Carlo

 

GhisalloP3 GhisalloP2

GhisalloP1 La strada per il Ghisallo

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