Domenica 15 maggio 2016
Il mio primo resoconto del 2016 è dedicato a un evento iniziato la domenica mattina a Varese davanti ad una pasticceria.
Arrivo per primo raggiunto da Ale, Marinella, Ivan e Federica. Parcheggiati i mezzi, diamo inizio alla colazione.
Il tempo necessario e si parte alla volta della meta prevista: l’osservatorio astronomico G.V.Schiapparelli, fondato nel 1956 da Salvatore Furia e dedicato all’astronomo piemontese.
Il percorso che ci porta all’osservatorio è facile e seguendo le indicazioni per Sacromonte – Campo dei Fiori arriviamo in un grande piazzale. Parcheggiamo moto e scooter e ci aggreghiamo ad un gruppo, guidati da un giovane laureato in astronomia.
La strada si snoda per circa 1000 metri e attraverso 11 pannelli ci vengono illustrati i pianeti del sistema solare.
Durante la visita, fra spiegazioni, immagini, testi in italiano e in inglese, rispolveriamo una materia rimasta sui banchi di scuola tanti anni fa.
Pianeta dopo pianeta, attraverso curiosità ed infinite caratteristiche che descrivono il meraviglioso spazio, giungiamo al punto di arrivo segnato dal sole, sulla cima della montagna dove sorge l’osservatorio.
Il percorso è usufruibile anche ai non vedenti (i testi sono anche in braille).
Il tema è di indubbio interesse e subito veniamo catturati dalle spiegazioni molto dettagliate dell’esperto.
Affascinante è stato l’ammirare le tre enormi cupole, ma ancor di più i telescopi all’interno,  in grado di svolgere continuamente ricerche sia di astrometria (monitoraggio continuo di asteroidi, comete e nuove stelle) , sia di valutazioni di nuovi pianeti e galassie, scoperti in passato e sempre in fase di studio.
Incuriositi, ci incamminiamo verso il primo telescopio e dopo una breve attesa, sotto una vigile e costante attenzione di un addetto, possiamo ammirare in tutto il suo splendore l’immensa palla infuocata: il sole, fonte di studio, insieme all’infinito stesso, di scienziati più o meno famosi, che hanno dedicato la loro vita per segnare la storia con le loro verità.   
Mi ha colpito l’inventiva di giovani studenti che con spago e palline, ridisegnando le distanze, hanno ricreato il sistema solare, come con un semplice telo nero  hanno simulato la forza di gravità.
Alla fine di questa esperienza, posso dire con fermezza e soprattutto con gioia che ne è valsa davvero la pena.
Non finisce qui: diretti al Comune di Gemonio, raggiunti da Maurizio, non poteva di certo mancare la sosta gastronomica. 
Davanti ad un risotto di fragole e asparagi, condividiamo le nostre impressioni ed emozioni di tutta l’intera giornata trascorsa.
Posso concludere che un’altra splendida giornata in compagnia degli amici sadvini si può aggiungere al nostro modo di essere e modo di viaggiare sempre insieme.
Carlo

14 maggio 2016

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