Domenica 3 Luglio

Andiamo, o non andiamo, andiamo, o non andiamo?

Come sempre con Sadv mancare ad un uscita si perde sempre qualcosa e noi abbiamo preso la decisione giusta.

Ci siamo ritrovati a Bizzarone per la prima colazione sono già lì ad aspettarci Alessandro, Eugenio&Raffaella, Ivan&Federica, Roberto&Ketty, Paolo&Fina noi arrivamo con Carlo&Grazia, Edo&Flora infine arriva anche Renato e si parte direzione Airolo.

La giornata si presenta bene, cielo limpido e temperatura gradevole.

Il lungo serpentone si snoda costeggiando un pò il lago, tra salite e discese circondato dalle varie tonalità di verde dei prati e degli alberi e, senza neanche una sosta, arriva ai piedi della funicolare di Piora per salire alla diga di Ritom.

La funicolare è stata realizzata nel 1917 per il trasporto di materiale e uomini per la costruzione della diga e dell’impianto idroelettrico e nel 1921 è stata aperta al pubblico.

La pendenza massima dell’87.8% la rende una delle più ripide funicolari del mondo aperte al servizio pubblico. Su un percorso di 1’369 metri supera un dislivello di 786 metri, raggiungendo in poco tempo la stazione superiore a Piora a quota 1793 metri sul livello del mare.

Le zavorrine non vedono l’ora di provarla e visto che è già lì pronta a partire ne approfittano subito mentre i driver preferiscono avventurarsi con lo scooter.

Il panorama è mozzafiato e la salita finisce troppo presto.

Intanto anche i nostri temerari driver arrivano ci riconquistano e snodandosi per un sentiero ci accompagnano fin sotto la diga.

Posteggiati i mezzi ci incamminiamo per trovare un angolino dove poter restaurarci.

Arrivati in “cima” troviamo il classico laghetto di montagna e un bel sentiero per girare tutto il lago. Prendiamo il sentiero ma ben presto ci rendiamo conto che anche se al fresco ed i pendii pieni di rododendri non c’è posto per poter fare un pic nic. Quindi torniamo sui nostri passi e prendiamo il sentiero opposto dove intravediamo una terrazza che fa proprio al caso nostro.

Affacciati sul laghetto apparecchiamo il tavolo, tiriamo fuori tutti i manicaretti e ci rifocilliamo. Dall’aperitivo al dolce non manca proprio niente; anche la pennichella all’ombra ma disturbata dal brusio e dalle risate di chi si gode il sole.

A malincuore dobbiamo lasciare questo posto incantevole per ritornare verso casa. Anche la discesa con gli scooter è stata avventurosa il nostro serpentone è riuscito a creare un ingorgo ma un attimo di pazienza e ce la siamo sbrogliata in fretta.

Decidiamo di fare il passo del San Gottardo e la famosa tremola, spettacolare per concludere una giornata così ricca di vedute. Una rapida sosta in cima la foto di rito e via.

Prima di dividerci troviamo un bel piazzale, proprio davanti ad un bel ristorante di lusso, per salutarci, ma…….. ci sono avanzate un sacco di cose….

Allora perché non fare merenda, o meglio cenaJ?

Detto fatto il ciccio di Carlo si presta come tavolo e in men che non si dica escono patatine, panini, bresaola, frutta…..

Ragazzi non vi smentite mai, un abbraccio a tutti e alla prossima

Anna

 

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